...alle 4.04 del 20 maggio 2012 la prima scossa di terremoto di magnitudo 5.9 era stata avvertita in gran parte del nord Italia e localizzata tra le province di Ferrara, Modena, Mantova e Bologna. Il 29 maggio alle 9.00 si era verificato un nuovo evento sismico in provincia di Modena di magnitudo 5.8. Diverse repliche avevano interessato anche le province di Reggio Emilia e Mantova, tra cui una scossa di magnitudo 5.3 alle 12.55. A seguito del primo evento, il 22 maggio il Consiglio dei Ministri aveva deliberato lo stato di emergenza per le Province di Modena, Ferrara, Bologna e Mantova, fissandone la durata in 60 giorni. Il coordinamento degli interventi era stato affidato al Capo Dipartimento della Protezione Civile. Il 30 maggio era stato esteso lo stato di emergenza anche alle Province di Reggio Emilia e Rovigo…
30 maggio 2012
La spedizione dei nostri Volontari inizia intorno alle 17:30 con partenza dalla allora sede operativa e magazzino di via Dante a Cerro Maggiore.
A bordo di due IVECO Eurocargo 180.28 ed un pulmino della Colonna Mobile Provinciale (CMP), raggiungiamo inizialmente il Polo Logistico di Protezione Civile presso la sede dell’ANA Associazione Nazionale Alpini a Cesano Maderno, dove dopo un’estenuante tempo di attesa, vengono caricati a bordo dei due autocarri i quattro container da 10 piedi contenenti le tende pneumatiche, gli accessori a corredo e tutto quanto necessario per l’allestimento del campo di accoglienza.
Ai 12 Volontari della nostra organizzazione si aggiungono mezzi e uomini del gruppo di Protezione Civile di Paderno Dugnano (GOR) ed altri del Comune di Milano ed alle ore 22 circa, già sufficientemente provati da una giornata lavorativa alle spalle, inizia il viaggio della costituita Colonna Mobile Provinciale alla volta di San Giacomo delle Segnate, piccolo comune dell’Oltrepò mantovano dove il sisma ha prodotto danni importanti alle abitazioni.
Dopo un viaggio di diverse ore imposto dalla bassa velocità dei mezzi in colonna, finalmente a notte fonda raggiungiamo il campo sportivo comunale della località assegnata; dopo un rapido briefing al quale tutti intervengono, nonostante la stanchezza ed il sonno sembrano prendere il sopravvento, all’unanimità si decide di incominciare subito le operazioni.
Data l’impossibilità ad accedere con i mezzi pesanti all’interno del campo, le operazioni di scaricamento dei materiali vengono effettuate all’esterno e grazie ad un unico muletto in grado di muoversi a stento sul fondo sterrato e fangoso, tende ed accessori vengono portati all’interno della struttura.
E’ ormai l’alba quando terminiamo di trasferire tutto il materiale, ma nessuno sembra sentire più la stanchezza e nemmeno la fame, essendo comunque digiuni dal giorno precedente.
Nel corso della mattinata e del pomeriggio i Volontari della Protezione Civile provinciale lavorano per allestire, all’interno del centro sportivo comunale di San Giacomo delle Segnate, un campo con 46 tende pneumatiche al servizio di 250 persone, mirato a risolvere, nell’immediato, l’ospitalità per le successive notti alle popolazioni colpite dal terremoto.
Ogni tenda viene dotata di brande, materassi, impianto elettrico e unità di condizionamento; un lavoro immane considerato il caldo opprimente, la stanchezza fisica e la mancanza di sonno.
Nel tardo pomeriggio finalmente possiamo ristorarci e riposare un poco dato che siamo svegli ininterrottamente da quasi 36 ore, ma purtroppo è ora di ripartire perchè gli uomini e le donne della Protezione Civile devono rientrare a Milano per le attività connesse al «VI Incontro mondiale delle famiglie» con Papa Benedetto XVI.
Quello di San Giacomo delle Segnate è stato un intervento lampo, ma nondimeno intenso e ricco di soddisfazione, che conferma capacità organizzativa, professionalità e dedizione messi in campo, anche solamente per creare “luoghi provvisori” ma con “un’anima”.
…Nel complesso, a seguito del sisma, 19.000 famiglie hanno lasciato le proprie abitazioni, 16.000 persone sono state assistite dalla Protezione Civile, 14.000 le case danneggiate, sono state stimate 13 mila attività produttive danneggiate e 1.500 edifici pubblici e strutture socio sanitarie lesionate…