Fine agosto 2020.
Ancora in piena pandemia da Covid-19, le abbondanti piogge che per giorni hanno interessato tutta l’area del Lago Maggiore, causano una frana sulla strada provinciale n° 6 che interrompe il transito veicolare isolando di fatto il Comune di Curiglia con Monteviasco.
L’evento appare subito nella sua gravità.
Il fondo stradale ha infatti ceduto per alcune decine di metri portandosi a valle asfalto e parapetto, tanto da obbligare il sindaco a firmare un’ordinanza il divieto assoluto di transito (anche a piedi), per il tratto di strada provinciale interessata dallo smottamento.
Mentre Curiglia rimane isolata ed i suoi abitanti raggiungibili solo attraverso un piccolo sentiero boschivo percorribile a piedi, le Istituzioni delle comunità locali si attivano immediatamente per trovare soluzioni provvisorie adatte a soddisfare le necessità degli abitanti.
Con il supporto di Comunità Montana e coordinamento della Protezione Civile vengono avviate le prime iniziative atte a garantire in tempi rapidi un ritorno alla normalità.
Dopo attente valutazioni, la scelta ricade sulla realizzazione di un ponte Bailey di 21,30 metri, una struttura in metallo utilizzata in ambito militare, caratterizzata da una facilità di assemblaggio e posa che viene messo a disposizione da “Genieri Lombardia“, associazione di volontari specializzati di Samarate.
Dato la sua sfavorevole collocazione (forte pendenza dei versanti, per giunta in una curva) risulta particolarmente difficile prevedere un rapido assemblaggio, ragione per la quale la nostra Organizzazione viene attivata per fornire supporto logistico e facilitare le operazioni di assemblaggio del manufatto.
Il giorno 10 ottobre, una squadra dei nostri Volontari con il supporto della nostra Autogru Iveco M180 ISOLI raggiunge la località della frana; il suo posizionamento risulta decisamente faticoso e complicato in quanto l’ultimo km di strada particolarmente tortuoso, deve essere effettuato in retromarcia per consentire il piazzamento della macchina nella posizione di lavoro corretta.
Dato il peso non certo trascurabile dell’automezzo (27 tonnellate), anche il superamento di un lungo ponte prima della frana, desta qualche preoccupazione e brivido nella schiena del suo conduttore, ma per fortuna tutto va per il meglio.
L’aiuto offerto dalla nostra Autogru, ha consentito di posizionare i pannelli e gli altri elementi che costituiscono l’ossatura portante della struttura, operando in sicurezza e con minor dispendio di energia.
Il completamento del ponte ha comunque richiesto un lavoro sinergico e ininterrotto di tutti i Volontari con compiti e specializzazioni diversificate fino a tarda notte.
Le difficoltà di agire in un cantiere stretto e angusto hanno reso più difficili le operazioni, ma le fatiche sono state alleggerite dalla consapevolezza e soddisfazione di aver consegnato il ponte al collaudo e restituito quel tratto di strada alla sua comunità.
Per la nostra Organizzazione questa esperienza non è stata una “prima” assoluta: già più di 20 anni fa, nel 1997, quando ancora non c’erano attrezzature e mezzi evoluti, avevamo infatti preso parte alla costruzione di un ponte Bailey lungo più di 50 metri nel lecchese.
Alcuni membri del nostro gruppo, hanno addirittura frequentato in quel periodo un addestramento formale presso il Genio Pontieri di Cremona – Esercito Italiano – per conseguire l’abilitazione al montaggio di queste unità.